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Fiori eduli: quali sono quelli commestibili e come usarli in cucina

Sono circa 50 le specie di fiori utilizzabili in cucina, per dare un tocco di elegante ricercatezza all’impiattamento di una ricetta, ma soprattutto per dare quel tocco di sapore in più! E’ bene però fare attenzione e seguire alcuni accorgimenti, perché alcuni possono scatenare forti reazioni allergiche.

Gli antichi romani già sapevano quali fiori usare in cucina, i loro preferiti erano quelli con petali dal colore giallo o rosa, in realtà sono circa 50 le specie di fiori edibili conosciute ad oggi.
Alcune come la camomilla, già siamo abituati ad usarle, mentre altri, come il carciofo o il cavolfiore, i fiori di zucca e lo zafferano, li usiamo senza pensare che in realtà non sono frutti, ma fiori della pianta!
Alcuni invece sono commestibili ma siamo abituati a usarli come decorazioni di giardini e terrazzi! 
In generale i fiori contengono pochi grassi e molti minerali, vitamine A e C. Viole, crisantemi e garofani contengono molto potassio, mentre altri dalla colorazione arancio, contengono buone fonti di antiossidanti. E’ bene consumarne in piccole quantità, perché possono dare reazioni allergiche, alcuni possono anche rivelarsi tossici.
E' bene scegliere sempre fiori non trattati con pesticidi e antiparassitari, quindi da evitare quelli coltivati per la decorazione di giardini, ma rivolgersi sempre e soltanto a coltivatori di fiori eduli! Essendo molto delicati vanno raccolti la mattina, puliti dal polline e conservati in appositi contenitori con carta assorbente per evitare la lacerazione. Una volta raccolti vanno consumati nel minor tempo possibile perché tendono a deperire velocemente!

I fiori si possono consumare freschi o essiccati (come il tiglio, la malva, la camomilla) o usarne i petali per fare liquori e sciroppi (come la violetta, la rosa ed il papavero selvatico), alcuni vengono usati in erboristeria e farmacia per tinture e farmaci. I fiori freschi trovano impiego in cucina nella insalate, su qualche risotto e nei dolci, talvolta anche su carne e pesce. 
Le qualità più frequentemente usate in cucina sono sicuramente la rosa e la viola entrambe ampiamente utilizzate in pasticcera. I petali della rosa hanno un sapore leggermente piccante. Liquori, sciroppi, marmellate sono solo alcuni dei piatti che vedono i petali di rosa l’ingrediente principale. Quelli della viola si consumano spesso canditi o brinati, in dessert, insalate e confetture. I fiori del lillà e delle begonie (solo della varietà tuberhybrida) sono acidule, simile al limone, usate nelle insalate, macedonie di frutta, sorbetti e gelati. Anche quelli della verbena somigliano al limone e sono impiegati in infusi e dolci. La bocca di leone ha un ottimo sapore e ben si presta alle insalate ed ai gelati e sorbetti, donando anche un bel tocco di colore, oltre al contenuto di vitamine A, B e C, come la borragine, i cui fiori sono usati in infusioni per aromatizzare tisane o aceto ma anche cotti in risotti e ravioli, dato il suo sapore simile a quello del cetriolo. I fiori della calendula e della dalia invece, vengono usati per diverse preparazioni mediche: proprietà antisettiche ed antinfiammatorie per i primi e contro la tosse per i secondi, entrambi vengono usati in cucina per dare sapore ai piatti. Il sapore dei fiori di calendula è spiccato, tende al piccante e pepato e ricorda lo zafferano. I fiori dell’angelica ricordano la liquirizia, mentre quelli della camomilla che siamo abituati a usare come infuso calmante, se consumati freschi hanno un sapore dolce. I fiori del garofano si usano invece essiccati, anche se talvolta si trovano in insalata da freschi. E’ bene ricordarsi di togliere la parte bianca dei petali , perché di sapore amaro. Mentre la parte colorata è adatta a ricette di dolci e carne. Il geranio è utile per le irritazioni alla gola, alcune varietà sono ideali per aromatizzare dessert e dolci al cucchiaio, bevande alcoliche come vini e liquori. I fiori della lavanda sono molto usati in erboristeria e in cosmetica, ma vengono usati anche fra i fornelli, come ingrediente da abbinare a piatti di carne, formaggi e dessert. Essiccati e messi in infusione, diventano una bevanda delicata rilassante e dalle proprietà digestive. Le ‘navette’ ad esempio, sono biscotti tipici di Marsiglia fatti con l’aroma di lavanda. I fiori del ravanello e del nasturzio, dai colori intensi e vivaci, hanno un sapore leggermente piccante, simile alla senape. Ricchi di vitamina C, possono essere degustati sia in infusione che freschi, in insalate e in abbinamento con carne o bresaola. Della primula si possono consumare sia le foglie (perfette in insalate, zuppe e salse) che i fiori. Le primule si utilizzano anche candite o sotto forma di marmellata. Il sambuco è un fiore piccolo, bianco e molto profumato. Tutto il resto della pianta (semi compresi) è velenoso. In cucina sono ottimi nelle insalate, nelle frittate e nelle macedonie.

Consigli utili:

oggi i fiori edibili si trovano anche nei supermercati, ma qualora non fossero disponibili sono da evitare quelli coltivati a scopo decorativo per i giardini, in quanto trattati con sostanze dannose al nostro organismo. Evitare anche quelli che crescono sul bordo strada o nei giardini. L’ideale è coltivarli sul proprio balcone o acquistarli da produttori ad hoc. Se li coltivate da soli, raccoglieteli al mattino, maneggiandoli con estrema delicatezza. Devono essere conservati all’interno di sacchetti di plastica o contenitori con fogli di carta assorbente. Per evitare l’appassimento dei petali è, inoltre, necessario separarli dalla corolla e dal gambo solo prima di impiegarli. Una volta colti, i fiori commestibili devono essere lavati e asciugati come una normale verdura.

 

 

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Storia di insalata di

Simona Cherubini

Simona Cherubini

Food blogger / scrittore

Simona Cherubini, consulente marketing e food blogger, da piccola disegnavo con i pennarelli anche sui biscotti, da lì ho capito... Leggi tutto

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