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Viaggiando in Italia tra colture e culture: il pomodoro datterino Salarino RZ a Milano, un connubio apparentemente insolito

Solarino RZ è il pomodoro datterino decisamente versatile: esalta il sapore di ogni piatto grazie alla sua bella forma ed al colore rosso brillante. La buccia liscia, il sapore particolarmente dolce e la succosità della polpa ne fanno un pomodoro particolarmente adatto ai bambini. Un’esperienza inimitabile di gusto, dolcezza ed aroma: una vera esplosione di sapori.

Nell’immaginario comune Milano è il principale centro economico e finanziario d’Italia nonché una delle capitali mondiali della moda e del design. La città sorge su un’area fortemente urbanizzata ma che fino a fine ‘800 era destinata principalmente alla produzione agricola e all’allevamento.
Ancor oggi si può parlare di una campagna urbana milanese che rientra in un’area delimitata a ovest dal corso del Ticino, a est dalla zona in prossimità dell’Adda e a sud dal “Lodigiano”. Essa si sviluppa dunque prevalentemente nella zona meridionale del Comune di Milano e si estende oltre gli attuali confini amministrativi comunali. Nonostante l’aumento delle aree urbanizzate, è ancora consistente il patrimonio di terreni destinati all’agricoltura in cui vengono coltivati numerosi ortaggi tra cui il pomodoro datterino Solarino RZ. Chi lo avrebbe mai detto?
La città è molto sensibile al tema dell’agricoltura e del recupero di questa tradizione e sono sempre di più gli spazi che vengono dedicati ad essa.  Oltre ai parchi pubblici e ai giardini della città, vi sono diverse possibilità di coltivare orti a Milano anche all’interno di strutture del Comune. Nel Comune di Milano sono inoltre presenti ben sessantadue cascine, ovvero fattorie che erano il fulcro di un’azienda agricola, che spesso sono in contesti urbani. Tra queste la Cascina S. Ambrogio le cui origini risalgono addirittura al XII secolo; questa piccola struttura agricola nacque inglobando i resti di una chiesetta di campagna in stile romanico, della quale è rimasta la zona absidale in mattoni a vista.
Sempre restando in tema, nel cuore di Milano esiste un luogo magico, la vigna di Leonardo da Vinci ovvero un vigneto che Ludovico il Moro nel 1498 donò al grande maestro, mentre stava ancora lavorando all'Ultima Cena, come gesto di riconoscenza per «le svariate e mirabili opere da lui eseguite per il duca». Questo luogo fu molto amato da Leonardo e oggi grazie ad un lavoro di ripristino è possibile ammirare le viti originarie.
Parlando di verde, non possiamo non citare il Bosco Verticale, un complesso di due palazzi residenziali a torre progettato da Boeri Studio (Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra) situato nel Centro direzionale di Milano, ai margini del quartiere Isola.
Peculiarità di queste costruzioni, ambedue inaugurate nel 2014, è la presenza di più di duemila essenze arboree, tra arbusti e alberi ad alto fusto, distribuite sui prospetti. Si tratta di un ambizioso progetto di riforestazione metropolitana che attraverso la densificazione verticale del verde si propone di incrementare la biodiversità vegetale e animale del capoluogo lombardo, riducendone l'espansione urbana e contribuendo anche alla mitigazione del microclima.

Viaggiando in Italia tra colture e culture: il  pomodoro datterino Salarino RZ a Milano, un connubio apparentemente insolito

Storia di insalata di

Fabrizio Savigni

Fabrizio Savigni

Food blogger / scrittore

Fotografia, cucina e viaggi sono solo alcune delle mie innumerevoli passioni. Con esse mi nutro e soprattutto mi diverto! Per me rappresentano momenti di creatività allo stato puro, di reciproco... Leggi tutto

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