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In cucina

Ad ogni verdura il suo olio!

Pochi sanno che in Italia esistono ben 700 diversi tipi di olive (cultivar), dalle quali si estraggono infinite sfumature di oli extravergine d’oliva. Dalle qualità più piccanti a quelle più dolci, vediamo come scegliere ed abbinare l’olio d’oliva ad un piatto!

Nel mondo del vino è risaputo che ogni vino ha caratteristiche proprie che lo rendono tale e che ne permettono l’abbinamento con alcuni piatti piuttosto che con altri. Nel mondo dell’olio d’oliva ancora non siamo abituati a riconoscere le differenze tra una zona di produzione ed un’altra e di conseguenza anche apprezzare le diverse caratteristiche di struttura dei diversi oli d’oliva.

In Italia abbiamo circa 700 diverse cultivar, disseminate lungo tutto il territorio, dalla Taggiasca ligure, alla Coratina pugliese, l’olio cambia profumi ed aromi e va a valorizzare piatti di carne, di pesce o semplici verdure. Data la diversissima composizione ambientale delle diverse zone, anche gli oli d’oliva risultano profondamente diversi e ciò rappresenta una grande ricchezza ed un importante patrimonio gustativo.

Sui piatti più semplici come le insalate miste, un buon olio toscano fatto di Moraiolo o Frantoio, va a dare carattere, essendo un olio piccante e leggermente amaro. Per valorizzare queste note piccanti, sono ottimi gli abbinamenti con insalate a base di legumi, come ceci e fagioli, o delle insalate con patate lessate e verdure cotte, che hanno la caratteristica di avere un sapore meno marcato.

L’olio di Coratina pugliese invece, altrettanto piccante ma più forte la sua nota amarognola è perfetto quando lo si abbina a verdure più dolci, come i pomodori ben maturi. Perfetto poi il binomio pomodoro e burrata, dove la Coratina dona una nota saporita, grazie alla percentuale di materia grassa della burrata si ingentilisce l’amaro e si valorizza il sapore del pomodoro!

Per chi invece volesse condire un piatto a base di semplici verdure grigliate, lasciando il sapore della verdura come sapore principale, sono consigliabili oli più dolci come la Bosana sarda o la Taggiasca ligure.

Sempre per chi ama un olio meno piccante, è consigliato l’olio prodotto con la cultivar Dolce Agogia, tipica dell’Umbria, dal sapore dolce e dal profumo leggermente di mandorla, perfetto nei pinzimoni di sedano, carota e finocchio. Per chi invece il pinzimonio lo preferisce un po’ più piccante, l’olio toscano fatto con Frantoio è sicuramente quello più adatto!

Quando sono invece le verdure ad avere un sapore più deciso, come nel caso dei peperoni, dei carciofi  e delle melanzane, che si consumano cotte, l’abbinamento e la scelta vanno fatti optando per oli di carattere, evitando quelli più amari. Un buon accostamento risulta quello con Leccino, cultivar diffusa tra la Toscana ed il Lazio, piccante ma poco amaro, con aromi di carciofo e mandorla. Questa cultivar è molto buona anche su delle insalata con pasta fredda e verdure!

Da sfatare infine il mito secondo il quale un buon olio si riconosce dal colore: il colore non ha nessuna rilevanza nella scelta di un buon olio d’oliva. Le caratteristiche di un buon olio si riconoscono solo dall’olfatto e dal sapore!

Alcuni ristoratori hanno introdotto una carta degli oli d’oliva affiancata a quella dei vini, per dare così al cliente la possibilità di giocare con gli abbinamenti e conoscere oli diversi da quelli più comunemente usati!

 

Ad ogni verdura il suo olio!

Storia di insalata di

Simona Cherubini

Simona Cherubini

Food blogger / scrittore

Simona Cherubini, consulente marketing e food blogger, da piccola disegnavo con i pennarelli anche sui biscotti, da lì ho capito... Leggi tutto

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